I CINQUE CENTRI OCCULTI

La Gnosi è veicolo e forma di redenzione

E’ necessario soffermarci su alcuni rudimenti e alcune riflessioni attorno alla composizione dell’uomo su questo piano manifestativo. Inizialmente è doveroso asserire che maggiore è la grossolanità del piano manifestativo e maggiori saranno sia le leggi a cui dobbiamo sottostare e sia la frammentazione/articolazione del nostro essere. Osserviamo ad esempio il nostro pensiero nel momento in cui si differenzia: abbiamo una molteplicità di sotto pensieri, di congetture e di supposizioni che poi si estrinsecano in un numero impressionate di atti e accadimenti che a loro volta generanno un’infinità di ulteriori relazioni, interazioni e reazioni. E’ questo il piano della complessità, in quanto è questo il piano della promiscua impurità.

Il nostro corpo – l’insieme dei vari involucri e delle loro compenetrazioni e interazioni – è una composita macchina biologica. Questa macchina biologica rende possibile la nostra sussistenza e la nostra azione su questo piano del dispiegamento polare della manifestazione. Per ottemperare a tale primaria funzione, il nostro corpo necessita di energia. E’ attraverso l’assimilazione di altri corpi – o forme se preferite – minerali, vegetali e animali che ciò avviene. Questi corpi sono scomposti in elementi biochimici che a loro volta andranno ad alimentare i centri della nostra macchina e saranno trasformati in energia elettrica, energia motoria ed energia biochimica. Una parte di questa energia sarà dispersa durante il processo di trasformazione e veicolazione (entropia); una parte sarà destinata al funzionamento basico del nostro corpo; una parte sarà destinata a successive trasformazioni; una parte sarà destinata alla nostra azione sul piano manifestativo. In ognuno di questi processi subentra l’azione parassitaria dei nostri aggregati psicologici, degli enti incorporei e delle eggregore. Tutto è vorace di energia, questa è una grande legge.

L’energia viene indirizzata su questo piano manifestativo a cinque diversi centri – che nella loro condizione naturale sono anche definiti centri o corpi lunari - vediamo ubicazione e funzione:

1. Centro motore. E’ il centro deputato alla nostra forma, al nostro movimento e alla meccanica base. Esso ha collocazione nel tratto finale della colonna vertebrale. Il suo disfunzionamento determina mancanza di equilibrio, mancanza di armonia nel movimento, pigrizia, stanchezza, abbattimento del tono muscolare e la predisposizione a malattie di origine virale e batterica. E’ necessario alimentarci correttamente con cibo sano, eliminare quanto più possibile il sale e gli zuccheri raffinati, evitare cibi eccessivamente complessi e praticare con cadenza regolare un’attività sportiva che tempri ed alleni la nostra fisicità. E’ veramente biasimevole come fin troppi sedicenti esoteristi ed iniziati rifuggano da ogni attività fisica, trascurando il proprio corpo ed indulgendo – in tal modo – nella gola e nella pigrizia. Diffidate da questi personaggi, nella cui ombra si cela il più malevolo psichismo.

Esercizio: “dedica 30 minuti della tua giornata a camminare o ad un’attività cardio. Mentre la pratichi porta la tua consapevolezza al cervelletto/tratto finale della colonna vertebrale e recita una preghiera a te cara.”

2. Centro istintuale. E’ il centro di volontà primitivo. Esso determina la spinta interna, congenita e immutabile, ad agire e comportarsi in un determinato modo. Sono le istruzioni base d’azione su questo piano. E’ collocato nella zona che interessa il cervelletto. Malgrado il Cervelletto costituisca circa il 10% della massa cerebrale nel cosiddetto homo sapiens, contiene approssimativamente l'80% del totale dei neuroni cerebrali. Il centro istintuale ha “presa diretta” sia sul centro motorio e sia sul centro emotivo, in quanto originariamente deputato alla sopravvivenza – legata a scelte e risposte rapide – dell’uomo naturale. Infatti il cervelletto svolge un ruolo importante nel controllo dei movimenti. È coinvolto anche in funzioni cognitive, quali l'attenzione, la memorizzazione e il linguaggio, nonché nella regolazione delle risposte alla paura o al piacere. Il suo disfunzionamento ci relega alla condizione di “uomo naturale” con una scarsa proiezione ed analisi temporale, comportamenti basici, assenza di raziocinio nelle nostre azioni. Pratiche come la meditazione, il gioco degli scacchi, l’esercizio della pazienza e la concentrazione possono portare alla giusta rettificazione di questo centro. La quale armonicamente deve calibrare la necessità di risposte rapide in caso di emergenza o rischio e la non necessità del centro istintuale in condizioni di normalità.

Esercizio: “analizza alcune tue azioni o reazioni, chiediti come esse sarebbero state diverse qualora con pacatezza e riflessione l’ambiente, le circostanze e i dati a disposizione fossero stati diversamente valutati.”

3. Centro emozionale. E’ la presenza o ricordo residuale del nostro Sé, ed è ubicato nella zona afferente al plesso cardiaco. Le emozioni sono stati mentali e fisiologici associati a modificazioni psicologiche, a stimoli interni o esterni, naturali, condizionati o appresi. Ogni emozione è quindi frutto di una serie di concause, che conducono l’individuo a determinati comportamenti sul piano manifestativo. Le emozioni primarie o di base, a seguito delle riflessioni di Robert Plutchik[1] sono otto, divise in quattro coppie: la rabbia e la paura; la tristezza e la gioia; la sorpresa e l'attesa; il disgusto e l'accettazione. Dalla loro combinazione derivano le altre emozioni secondarie o complesse: l'allegria, la vergogna, l’ansia, la rassegnazione, la gelosia, l'orgoglio, la speranza, il perdono, l'offesa, la nostalgia, il rimorso, la delusione. Qualora sottoposte ad un centro intellettuale rettificato le emozioni sono cosa giusta e buona, qualora invece sottoposte all’azione di un centro intellettuale non rettificato e di un centro istintuale ipertrofico le emozioni sono lo strumento attraverso cui i nostri aggregati psicologici trovano alimentazione e si perpetua il drenaggio energetico a favore di enti ed eggregore esterne. Un’azione di rettificazione delle emozioni è frutto sia di un’adeguata alimentazione delle impressioni – evitare di sovraccaricarci con immagini, narrazioni e pensieri “esaltanti” o “deprimenti” – e sia dal coltivare i sentimenti. Per sentimenti (derivato dal latino sentire, percepire con i sensi) si intende uno stato d'animo ovvero una condizione cognitivo-affettiva stabile e duratura, che si fonda su di un riconoscimento profondo, su di una affinità spirituale fra noi e l’oggetto del nostro “sentire”. I sentimenti sono sollecitati dal nostro centro intellettuale rettificato.

Esercizio: “analizza alcune tue azioni o reazioni, chiediti quale emozione sottostante le ha determinate e se essa era funzionale o equilibrata rispetto ai tuo obiettivi spirituali.”

4. Centro sessuale. E’ il centro deputato alla riproduzione della nostra forma, attraverso la trasmissione del patrimonio genetico, ed è ubicato nella zona del plesso solare. E’ un luogo di intensa attività biochimica ed energetica, dove non solo le sostanze nutritive sono ricombinate ed elaborate, ma raccolgono anche una programmazione atta a riprodurre un altro essere umano e a determinarlo sia nella sua forma e nel suo patrimonio animico di base. Le sostanze nutritive che lo compongono sono zuccheri e da molte proteine nobili; sono presenti inoltre discrete dosi di selenio, zinco, magnesio, fosforo, potassio e acido ascorbico.  Questo per l’uomo. Per le donne dobbiamo sottolineare un diverso e altrettanto complicato processo: le donne nascono già con il loro bagaglio di fertilità che si compone in media di uno-due milioni di ovuli depositati nelle loro ovaie, che raggiungono la maturazione, ogni ciclo mestruale, fino alla menopausa. Una donna di 20 anni ha in genere 200.000 ovuli; a 30 sono già diventati 100.000; a 40 siamo sui 2.000 ovuli. In alcune tradizioni mille gocce di sangue equivalgono ad una goccia di sperma, e questo a sottolinearne l’importanza e il valore. Attraverso la sublimazione dell’idea del “sesso” e la “trasmutazione” dei fluidi sessuali potremo ricostruire i nostri corpi o centri solari. Ricordati, amico mio, che come si crea su questo piano altrettanto si crea sui piani sottili.

Esercizio: “sottoponiti a cicli di castità, non versamento del seme, e mantieni fissa l’attenzione su questo moto: in terra creo con il sesso, in cielo genero con il sesso, nello spirito emano con il sesso.”

5. Centro intellettuale. E’ la nostra struttura mentale sia nella forma statica e sia nella forma dinamica con i suoi vari processi di cui abbiamo in precedenza parlato e di cui ancora tratteremo. Esso è ubicato nella zona intracigliare, ma a differenza di ogni altro centro esso ha la capacità di oscillare su vari piani manifestativi (quindi disgiunto, seppur per un breve periodo, dal nostro corpo fisico). Insieme al centro istintuale imprime azione agli altri centri e dagli altri centri viene solleticato in un eterno feed-back. Per questo lo squilibrio degli uni è anche a discapito degli altri. Nel centro intellettuale convivino e co-agiscono su questo piano gli aggregati psicologici e il Sé. I primi nella composizione disfunzionale del loro tessuto psichico e il secondo come presenza residuale. Qualora i primi siano rettificati o polverizzati il secondo acquista presenza, intensità e brillantezza. In quanto i processi cognitivi saranno funzionali, l’energia non si disperderà in una progressione tumorale ed ipertrofica, la conoscenza fluirà limpida e la coscienza sarà risveglia. Ciò porrà in essere un procedimento virtuoso, che ci traslerà o riassorbirà sempre più il polo spirituale; in tale visione la struttura psicologica funzionale, sarà il perfetto guanto del nostro Sé.

Esercizio: “Dilata il tempo delle pratiche interiori, organizza tutta la tua vita e medita attorno ai precetti “uomo conosci te stesso” e “siamo nel mondo, ma non siamo nel mondo.”

Bisogna assolutamente comprendere quanto segue:

1) i Centri sono serbatoi energetici. Essi sono destinatari dell’energia acquisita tramite l’alimentazione materiale, l’alimentazione delle impressioni e l’alimentazione supersostanziale (solamente per gli uomini consapevoli)

2) i Centri sono strutture che trasformano questa energia. Ognuno dei centri elabora l’energia primaria che riceve destinandola al proprio sostentamento, accrescimento e azione.

3) i Centri sono tutti in comunicazione tra loro. Possiamo creare una similitudine con i vasi comunicanti e sia con un complesso circuito elettrico. Da cui discende che l’inefficienza o il danno che grava su di un centro finisce per squilibrare tutto il sistema.

Ognuno dei centri è sottoposto all’azione disorganica degli aggregati psicologici e al parassitaggio da parte di larve, eggregore e creature incorporee. E’ come se da un sistema idrico, già di suo malandato e poco razionale, vi fosse in danno aggiuntivo il drenaggio da parte di ladri. I quali saranno ben accorti nel loro agire nell’ombra, nel loro modo di fare furtivo e nel rendere consuetudinario siffatto prelievo. Tutto ciò per farci presumere che la normalità consista proprio nelle catene e nel giogo che vi vedono schiavi: animali da soma e da macello.

 

Ecco quindi come la nostra azione dovrà estrinsecarsi in una continua purificazione interiore ed esteriore, in una chiusura ermetica, in un controllo delle nostre azioni e dei nostri pensieri verso l’esterno e nell’intensificare quelle nobili pratiche che stiamo qui studiando.



[1] Robert Plutchik (21 ottobre 1927 – 29 aprile 2006) è stato uno psicologo statunitense, docente presso l'Albert Einstein College of Medicine e professore a contratto presso la University of South Florida.

(TRATTO DA: UOMO ENTE MAGICO E LA PRATICA INTEGRALE)

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